Guida di Catania
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Catania  

Il Seicento fu il secolo della distruzione. Il Settecento quello della rinascita.
Un’eruzione prima, e un terremoto dopo, misero in ginocchio la città di Catania.
Una devastazione dalla quale è risorta con la bellezza delle architetture barocche che oggi si ammirano.

Il Duomo ne è un magnifico esempio. Affacciato sull’omonima piazza, anch'essa costruita dopo il terremoto e studiata per lasciare ampi spazi in caso di eventi distruttivi, è dedicato alla Patrona della città, Sant’Agata, la cui statua sormonta la facciata principale progettata da Giovan Battista Vaccarini. 
Per la ricostruzione è stato utilizzato materiale recuperato da edifici dell’epoca romana, come le colonne in marmo che disegnano gli esterni. 

Sempre sulla splendida Piazza Duomo si affacciano anche il Palazzo Senatorio ed eleganti palazzi nobiliari, disposti intorno alla Fontana dell’Elefante, simbolo della città. 
Il monumento, opera del Vaccarini, è una sorta di segmentazione storica: la base (elefante) ricorda Cartagine, l’obelisco la civiltà egizia e la croce, le palme e il globo quella cristiana. 
La Chiesa della Badìa di Sant'Agata colpisce per la ricchezza dei decori che arricchiscono la facciata, con il prospetto movimentato dal portale arretrato rispetto ai due corpi laterali.

Piazza dell’Università
 è dominata dalla grandiosa facciata dell’Ateneo voluto da Alfonso V d'Aragona e ricostruito dopo il sisma con un progetto a cui parteciparono i grandi architetti dell’epoca.
Il Vaccarini realizzò i due piani del cortile interno, il colonnato e la pavimentazione bicolore. 

La Collegiata o Regia Cappella è un altro magnifico esempio del fasto architettonico realizzato nel secolo della rinascita, con gli interni decorati da Giuseppe Sciuti. 

Colossale, anche se incompiuto, il Monastero benedettino di S. Nicolò con interventi firmati da Battaglia, Vaccarini e Amato. 
Sopravvissuto agli eventi catastrofici del ‘600, il Castello Ursino fu costruito per volere di Federico II. 
Originariamente era situato sul tratto costiero, ma l’eruzione modificò l’assetto territoriale ed, oggi, il castello risulta arretrato rispetto alla sua iniziale posizione. 

La ricostruzione del XVIII sec. riguardò l’intera Val di Noto, oggi Patrimonio Mondiale.
Otto le città della valle, tra cui Caltagirone famoso per l’antica arte della ceramica dalla quale provengono molti dei decori che rivestono chiese e edifici del centro. Massima espressione della sua anima barocca è Santa Maria del Monte con l’imponente scalinata ornata da maioliche policrome. 

Fa parte del circuito Unesco anche Militello in Val di Catania il cui centro storico richiama, nella struttura e nello stile, le caratteristiche legate al periodo della ricostruzione.A Nord del capoluogo, si alza imponente il vulcano attivo più grande d’Europa: l’Etna. 
Una montagna che vive, respira e si trasforma. 
Ad ogni risveglio, la lava rosso fuoco scivola giù lentamente, depositandosi negli spazi aperti o sovrapponendosi a colate antiche, ed ogni volta il profilo della montagna è cambia. 
Come cambia il paesaggio quando si sale verso il cratere principale.

Boschi di pini interrotti da affascinanti superfici di lava nera e suggestivi crateri  quasi sempre fumanti; frutteti, agrumeti, querce e maestosi castagneti, rigogliosi vigneti e distese di betulle rendono la montagna un ventaglio di ambienti tutti di rara bellezza. 
Sulla vetta, dove nulla sopravvive, il deserto lavico, una distesa nerastra con al centro lo spaventoso cratere. 

Dalla montagna al mare.
I panorami cambiano davanti ai nostri occhi, ma l’incanto rimane. Da non perdere la Riviera dei Ciclopi con i tipici faraglioni che si ergono imponenti dal mare. 
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