Il Museo dei Misteri di Campobasso custodisce, promuove e mantiene viva una delle tradizioni più forti e sentite della Regione: la Processione dei Misteri che si tiene il giorno del Corpus Domini lungo le strade della città. Una tradizione che nasce lontano, dalla antica volontà dei fedeli di rendere vivi gli episodi più significativi della fede, di solito conosciuti attraverso immagini dipinte o racconti orali, mettendo in scena rappresentazioni sacre in cui i personaggi, adeguatamente vestiti e atteggiati, creavano veri e propri quadri viventi.
A Campobasso nel 1740 si compie un salto di qualità rispetto alla tradizione, grazie al genio e all'abilità di un artista locale, Paolo Saverio Di Zinno. Scultore di buona qualità, a capo di una prolifica bottega che realizza opere di legno conservate ancora oggi in molte chiese molisane e non solo, il Di Zinno progetta e fa realizzare dai valenti fabbri ferrai campobassani 24 "macchine" o ingegni: strutture in ferro fucinato dallo sviluppo verticale, alberi di ferro ai cui rami sono poste imbracature che accolgono e sostengono i bambini che rappresentano madonne angeli santi e diavoli. La scelta dei Santi e dei Dogmi portati in processione, rappresentati secondo l'iconografia tradizionale, riflette caratteri e aspetti della struttura sociale ed economica di Campobasso nel Settecento: Sant'Isidoro protettore dei contadini, San Crispino degli artigiani, San Leonardo che difende gli innocenti e San Rocco gli ammalati.
Dei 24 ingegni iniziali, sei si ruppero subito e altri sei andarono persi a causa del terremoto del 1805. Durante la processione le strutture sono portate a spalla secondo un ritmo cadenzato, sottolineato dalle note della Marcia del Mosè di Rossini, che ormai segna in modo inequivocabile l'intera manifestazione. E così, sotto lo sguardo stupito, commosso e meravigliato dei partecipanti, avanzano, lungo le strette stradine del centro storico della città, apparizioni piene di bambini che sembrano muoversi sospesi nel vuoto, avvolti dalla luce di fine primavera.Il Museo è il cuore di tutto questo: qui ha luogo l'affascinante fase della vestizione e preparazione dei figuranti, da qui la processione parte e poi rientra e qui sono conservati, durante l'anno, gli ingegni. Grazie a un attento e studiato allestimento, il visitatore può rivivere in qualsiasi momento, attraverso immagini fotografiche, video, esposizioni di costumi e mostre a tema, l'antica ma sempre attuale tradizione dei bambini sospesi che raccontano le storie della fede.
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