Prende il nome da Nicolò Monforte che, nel 1458, lo restaurò a seguito dei danni del terremoto del 1456. Che esso rispecchi l'impianto di un edificio molto più antico, di epoca medioevale (se non precedente) è evidente nell'attuale struttura ed è inoltre confermato dalla citazione di un castello a Campobasso in una pergamena del 1375. L'edificio rientra in un sistema più complesso di mura e torri, che lo stesso Cola Monforte rinforzò ed ampliò lungo le pendici del monte, fino ad inglobare, con una seconda cerchia, il centro abitato che si sviluppa a sud-est.
Il castello occupa le sommità del Monte, a mt. 750 s.l.m. a pianta rettangolare; la sua struttura partecipa sia del castello recinto che del castello vero e proprio: su due lati ha la sola cortina muraria (che è a scarpa), senza torri angolari, sugli altri due presenta torri angolari con basamento a scarpa e, all'interno, nell'angolo sinistro della fronte, il mastio quadrato soprelevato. Il coronamento è a merli (ampiamente reintegrato, come lo stesso mastio).
L' antico ingresso era sul lato verso valle ed era munito di ponte levatoio; l'ingresso attuale è invece sul lato opposto.
All'entrata del castello è lo stemma della famiglia Manforte; esso è identico ad altri due di cui uno, datato al 1459, è collocato presso una delle porte urbiche (quella di Sant'Antonio Abate); l'altro è di incerta provenienza e attualmente si trova collocato nel municipio; raffigura, in una cornice quadrilobata, uno scudo con croce e quattro fiori.
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