Via D'Azeglio è il "salotto buono" della città. Strada di passaggio con raffinati negozi. Per la vicinanza alla Piazza, da sempre cuore mondano e politico della città, via D'Azeglio rimane lo spazio addomesticato alla logica della città che, prima di tutto, intende "viver bene": da quando la strada è stata chiusa al traffico, la gente passeggia e conversa con beata spensieratezza, come se la ruota non fosse stata ancora inventata...
Il nome antico della strada, da Porta San Mamolo all'incrocio delle vie de'Carbonesi e Luigi Farini, era San Mamolo, mentre la parte rimanente della via verso Piazza Maggiore veniva indicata come "via dicta Platea Major", o più semplicemente "Platea Major". Il consiglio comunale del 24 gennaio 1866 propose di intitolare la vecchia via san Mamolo a Massimo Taparelli, marchese d’Azeglio, letterato, pittore e statista di primissimo piano, commissario regio per le Romagne e genero di Alessandro Manzoni.
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