Cuore di Genus Bononiae, Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna è sede di un museo dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni. Il progetto di restauro e di allestimento dell’architetto Mario Bellini, ha trasformato Palazzo Pepoli in un museo globale e interattivo di nuova concezione, in rapporto con la città nel collegarsi e interagire con le altre realtà museali. Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna racconta l’intero arco della storia della città e dei suoi abitanti a partire dagli Etruschi ad oggi. Vengono proposte una sequenza di nuclei espositivi costruiti intorno a episodi chiave, personaggi simbolici, aneddoti e temi trasversali.
La presentazione di tali contenuti avviene mediante una combinazione di oggetti, immagini, elementi multimediali.
Il racconto è strutturato in diverse sezioni, distribuite in successione cronologica e per grandi temi:
- La città dipinta
- Torre del Tempo
- Bologna nell’antichità (sale 1-4)
- La grande stagione del Medioevo (sale 5-7 e 9-10)
- Forma Urbis (sala 8)
- Il Rinascimento dei Bentivoglio (sale 11-12)
- Bologna in scena: politica, religione e riti della vita collettiva (sale 13-16)
- Bologna La Dotta: arti, scienze, lettere, musica (sale 17-19 e 21-22)
- Spazio multimediale e Teatro virtuale
- La città delle acque (sala 20)
- Dal Settecento al Novecento (sale 23-28)
- Un tempo né troppo vicino né troppo lontano (sale 29-32)
- La città delle lingue (sale 33-34)
- Sala della cultura Sale dedicate alla musica di Palazzo PepoliIl 9 ottobre 1770, ormai al termine del suo soggiorno a Bologna, il giovane Mozart si sottopose al difficile esame di aggregazione all’Accademia Filarmonica come “magister compositor”. La prova non fu brillante ma venne giudicata sufficiente grazie all’intervento di Padre Martini che, intuendo il talento del giovane, gli passò di nascosto la versione corretta del compito. Nelle due sale di Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna dedicate alla musica sono esposte le copie delle prove d’esame autografate da Mozart (una delle quali scorretta), la rielaborazione di Padre Martini e, con l’ausilio di una installazione multimediale, un video racconto dell’attore Giorgio Albertazzi che ripercorre il soggiorno del giovane Amadeus e l’episodio dell’esame. Da corredo alla narrazione, un fortepiano a coda viennese (1810 circa) proveniente dalla Collezione Scala, il più antico strumento Walter, costruttore amatissimo da Mozart.
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