La grande opera celebrativa, voluta e finanziata dalla Sezione di Bergamo dell'Associazione Nazionale Alpini, fu costruita dall'impresa Fratelli Gherardi di Ponte Ranica e venne inaugurata il 18 marzo 1962 in occasione del grande Raduno Nazionale tenutosi quell'anno in città. L'imponente sfilata - si riferisce di circa 80.000 presenti - di tutti i corpi della montagna, delle decine di migliaia di reduci ed alpini in congedo, delle massime autorità militari, civili e religiose, hanno reso simbolicamente gli onori al monumento. Il progetto strutturale è degli architetti Giuseppe Gambirasio, Aurelio Cortesi e Nevio Parmeggiani, mentre la suggestiva scultura bronzea dell'alpino in arrampicata è dovuta allo scultore Peppino Marzotto. Rimarchevole è l'effetto creato dai giochi d'acqua, regolabili, che formano grazie alla illuminazione una sorta di galleria di luce; sulla pavimentazione della fontana si possono osservare dei mosaici raffiguranti scene di vita alpina. Il monumento è particolarmente caro ai bergamaschi, perché "fare l'alpino" è un'esperienza di vita che li accomuna e li accompagna per la loro intera esistenza.
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