Nei pressi della Porta Prætoria, lungo la strada consolare proveniente da Eporedia (Ivrea), si sviluppò in epoca romana un‘importante necropoli, in un‘area utilizzata a scopo funerario già nella tarda Età del Ferro. Con l‘avvento del Cristianesimo tale destinazione non mutò, tanto che agli inizi del V secolo fu costruita una basilica destinata a ricevere le sepolture dei primi vescovi aostani.
La chiesa paleocristiana ha una pianta a croce latina i cui bracci terminano con absidi di tipologia diversa. Il modello di questo edificio deriva dai prestigiosi monumenti milanesi, e in particolare dalla Basilica Apostolorum (attualmente San Nazaro), fatta costruire dal vescovo Ambrogio verso la fine del IV secolo. Diverse tipologie di sepolture fiancheggiano, all‘interno e all‘esterno, i muri perimetrali della chiesa, distrutta in epoca carolingia e poi più volte ricostruita e modificata a partire dall‘XI-XII secolo. L‘aspetto attuale risale all‘ultima riedificazione, verso la metà del ‘600.
PERCORSO DI VISITA
Per la protezione del sito archeologico e la sistemazione museografica sono state realizzate due grandi vele in cemento che, creando un percorso suggestivo, permettono anche un diretto contatto visivo con il piano di campagna archeologico. Agli scavi si accede dal cancello attiguo al portale laterale, sulla sinistra della chiesa. Dall'alto si ha una veduta panoramica del braccio settentrionale e di quello occidentale, al centro del quale è visibile la soglia d'ingresso originale della chiesa cruciforme.
Durante il percorso una serie di pannelli didattici illustra la storia del sito e le fasi costruttive della chiesa. Altri pannelli sono dedicati all'Aosta romana e paleocristiana, alla ritualità funeraria e alle tipologie di sepoltura, alle epigrafi, allo scavo stratigrafico e al complesso lavoro dell'archeologo.
Il percorso superiore è accessibile anche ai disabili, mentre una passerella permette di accedere alla parte centrale dell'edificio dove sono visibili il presbiterio e l'abside orientale. Sulla parete di destra, oltre alla lapide del vescovo Agnellus, sono esposte quelle dei vescovi Gratus (sepolto il 7 settembre 470) e Gallus (sepolto il 5 ottobre 546).
LA CHIESA PALEOCRISTIANA
L'intera superficie della chiesa paleocristiana è occupata da tombe di varie tipologie, le sepolture si sono susseguite ininterrottamente dalla sua fondazione sino all'VIII secolo, quando è stata distrutta da un incendio di gravi proporzioni.
L'edificio, che misura 36 m di lunghezza e 32,50 m di larghezza, è stato costruito con numerosi blocchi di reimpiego, a testimonianza del fatto che in quel periodo alcuni monumenti pubblici romani erano ormai stati abbandonati.
Nell'abside occidentale si trova l'ingresso principale, preceduto da un atrio, mentre le entrate secondarie permettono di attraversare i bracci laterali e i due vani di servizio posti al lato del braccio orientale dove si trova il coro, caratterizzato da un pancale semicircolare (synthronos) situato davanti all'abside.
Al centro della chiesa si trova la solea, uno spazio transennato che collega l'ingresso con la zona, del presbiterio riservata al clero. La solea sorge sopra un reliquiario attorno al quale sono disposte delle sepolture privilegiate, alcune delle quali hanno ospitato i resti dei primi vescovi aostani. Tra queste, in particolare, quella del vescovo Agnellus (morto nel 528), addossata alla recinzione, e ritrovata ancora intatta durante lo scavo archeologico.
LA CHIESA MEDIEVALE E MODERNA
Nel corso dell'Alto Medioevo viene ricostruito un edificio a navata unica e di dimensioni molto ridotte, che insiste però sull'area della solea e dell'abside orientale della preesistente chiesa cruciforme. Questo nuovo santuario è dotato di un'abside semicircolare costruita sulle fondazioni dell'antica abside poligonale. La facciata occidentale è preceduta da un nartece. Due sepolture coeve, ritrovate a ridosso della facciata interna, hanno restituito alcuni oggetti di culto (calici e patene) in peltro, relativi alla funzione sacerdotale svolta dai defunti.
Lo scavo stratigrafico rileva, per questo periodo, una serie di inondazioni del torrente Buthier, che hanno lasciato spessi strati di materiale alluvionale. Questo fatto spiega le molte trasformazioni avvenute nell'edificio alla fine del primo millennio. La chiesa, infatti, viene di nuovo modificata nel corso dell'XI secolo, quando viene allungata verso occidente e dotata di un portico sul lato meridionale. Ulteriori trasformazioni avvengono nei secoli XV-XVI, epoca cui risale il portale gotico laterale, e nel secolo XVII, quando viene modificato l'orientamento dell'abside e costruito il protiro in facciata. La chiesa, sede parrocchiale sino al 1793, è oggi destinata a sede di mostre e manifestazioni culturali.
Sei del posto? Cosa ne pensi di Basilica Paleocristiana di San Lorenzo?
Loggati per suggerirlo!