Presso la chiesa di San Maria Antica, in una piazzola quasi appendice di piazza dei Signori, si possono ammirare le tombe monumentali degli Scaligeri, insigni monumenti dell’arte gotica. In uno splendido recinto di ferro battuto, con ricche decorazioni su cui spicca il motivo della scala (simbolo dei signori) sono racchiusi diversi sarcofagi posti a terra o su mensole (il primo ad essere sepolto qui sembra sia stato Mastino I nel 1277), ma soprattutto le tre monumentali tombe marmoree a baldacchino di Cangrande I, di Mastino II e di Cansignorio. Alle tre arche maggiori, sormontate da cuspidi, recanti la statua equestre del defunto e circondate da numerosi elementi decorativi, hanno lavorato numerosi artisti, soprattutto lapidici veneti, lombardi e toscani. L’arca di Cangrande I, pensile, posta sopra il portale della chiesa, è la prima delle tombe monumentali ad essere costruita, opera del Maestro di Sant'Anastasia. Il sarcofago è sostenuto da cani che recano gli stemmi scaligeri ed è protetto da un tabernacolo gotico; sul coperchio vi si trova la statua distesa di Cangrande I, mentre sul fronte si possono osservare degli altorilievi di soggetto religioso e dei bassorilievi che narrano le gesta militare del signore; sulla sommità del baldacchino è collocata la statua equestre di Cangrande I, copia dell’originale più volte restaurato e ora conservato al museo di Castelvecchio insieme al corredo funerario, recuperato quando l’arca è stata aperta nel 1921. L’arca di Mastino II, iniziata nel 1345, prima della morte del committente, era originariamente dipinta e dorata. È cinta da una cancellata ai cui angoli si trovano quattro statue delle Virtù. Le facce dell’urna presentano decorazioni scultoree con motivi religiosi e, sul coperchio, la statua di Mastino II distesa, vegliata da angeli. Il ricco baldacchino ad archi trilobati, presenta sul frontone preziosi altorilievi con scene di storia sacra. Sulla cuspide si trova una copia della statua equestre di Mastino II, completamente chiusa nell’armatura e in rigida posizione di comando, mentre l'originale è visibile al museo di Castelvecchio. L’arca di Cansignorio (1375) è la più ricca di decorazioni, forse fin troppo elaborata. Concepita su disegno di Bonino da Campione, le sculture sono state realizzate da questo artista e da altre maestranze campionesi e locali. A base esagonale, è cinta da una cancellata adorna di 6 statue di santi guerrieri; 6 colonne reggono il piano di marmo rosso su cui è appoggiato il sarcofago decorato con bassorilievi con storie tratte dai Vangeli (alcune di queste decorazioni recano tracce di originarie colorazioni). Anche il baldacchino ad archi polilobati si alza su 6 colonnine tortili, riccamente decorate. Nei timpani sono scolpite statue raffiguranti le Virtù; tra i timpani, in piccoli tabernacoli laterali, sono collocate statue di angeli che reggono lo scudo degli Scaligeri. La cuspide esagonale termina con un plinto con sculture di Apostoli, sopra cui si innalza la grande statua equestre di Cansignorio. Tra le altre sepolture scaligere presenti nell’area, sono da ricordare il sarcofago di Alberto I (1301), riccamente scolpito e l’arca pensile di Giovanni della Scala (1359), opera di Andriolo de’ Santi precedentemente posta presso la chiesa di San Fermo Maggiore.
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