Da cinque generazioni nel piccolo fondo di Via Santa Lucia i Marcucci vendono semi, farina, granturco, fagioli, lenticchie, farro, ceci. Alla fine del '700 Prospero entrò in questa bottega, d'origine tipicamente medievale, per vendere semi e frutti della campagna. Gli successe Vincenzo e nel 1865 nacque Francesco che, 48 anni più tardi, avrebbe sposato Elisa Battistoni. Il figlio di questi, Vincenzo, nato nel 1913, gestì per 62 anni la bottega, tranne che dal 1937 al '43 quando, richiamato sotto le armi, fu sostituito dalla sorella e dalla zia.
Francesco faceva il prezzo del granturco per tutta la piazza e, ancor oggi, molti contadini passano da "Prospero" per sapere a quanto si può acquistare o vendere la mercanzia. Nella bottega, dove le due piccole porte in basso sono tipicamente medievali come uno dei due banconi, si acquistavano anche saponi, vino, pane e verdura. Un tempo infatti le botteghe non erano "specializzate" come ora e vi si andava per comprare o vendere patate, fagioli, farro, ma anche per rifornire la dispensa.
Oggi in bottega c'è Francesco, figlio di Vincenzo, aiutato dalla madre e dalla sorella. La tradizione di questo duro lavoro si è conservata. Un mugnaio della Garfagnana, che da generazioni serve i Marcucci, continua a fornire la farina dolce, preparata come un tempo nei metati. Molti contadini, poi, lavorano a contatto con "Prospero", come la cooperativa addetta alla preparazione del farro.
Chi vuol mangiare sano e genuino sa che salendo l'antico gradino in pietra, potrà trovare prodotti di qualità con la garanzia della provenienza.
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