2000 anni fa sotto le ceneri del Vesuvio

Pompei possiede un fascino unico al mondo. La visita agli scavi non consiste nell'andare a vedere un insieme di monumenti, ma una vera e propria città. Fondata nel VII secolo a.C. su una collina di pietra lavica, subì l’influsso sia degli Etruschi, sia dei Greci e verso la fine del V secolo a.C. divenne terra dei Sanniti, che ne svilupparono l’impianto urbanistico con nuovi e grandi edifici pubblici e privati. Città romana dal I secolo a.C., sotto gli imperatori Augusto e Nerone Pompei divenne una città di oltre 20.000 abitanti. Il primo grande evento traumatico si registrò con il disastroso terremoto del 62 d.C. che provocò moltissimi danni agli edifici, non ancora definitivamente restaurati quando, la mattina del 24 agosto del 79 d.C., l’eruzione del Vesuvio ne cancellò completamente la vita.
Solo nel 1748 riaffiorarono i primi resti e da quel momento in poi si susseguirono gli scavi e le ricerche che proseguono ancora oggi.

Tanti sono gli aspetti che colpiscono il visitatore: lo straordinario stato di conservazione delle case (alcune ancora in piedi per due piani e fino al tetto); i grandi complessi pubblici (come i teatri, l’anfiteatro, le terme); gli elementi e i dettagli che rendono attuali strutture e oggetti di duemila anni fa, come le scritte dipinte a grandi lettere rosse e nere sulle facciate degli edifici, identificate con gli slogan legati alle propagande elettorali.

Girando nei diversi quartieri (le insulae), si passeggia per le strade, dotate di marciapiedi e di attraversamenti pedonali (gli antenati delle strisce pedonali costituite da grossi blocchi affiancati gli uni agli altri), dove si affacciano, una accanto all’altra, le abitazioni, le botteghe, i panifici, le lavanderie e tutti quei servizi necessari alla vita di una città e dei suoi abitanti. Si possono visitare i giardini, ammirare i resti dei tanti templi, calarsi nell’atmosfera di relax che perpetrava alcuni degli edifici termali, perfettamente conservati. 

E poi ci sono le pitture: gli affreschi di Pompei restituiscono una fotografia unica dei gusti, del culto, dei mestieri e dell’arte romana; figure raffinate, colori sgargianti, rappresentazioni erotiche e satiriche. Il tutto risulta molto coinvolgente per il visitatore.

Ci vuole un’intera giornata per poter apprezzare a pieno tutto questo, magari concedendosi all’uscita una buona cena a base di prodotti tipicamente campani, dalle mozzarelle di bufala ai pomodori, dalle fritture al capocollo e, ovviamente, un’ottima pizza!